La pandemia di COVID-19 ha confermato in modo impressionante che le strutture del settore sanitario, come ad esempio gli ospedali, le case di cura e i servizi Spitex, sono di rilevanza sistemica. Diversi ambiti del settore sanitario sono stati fortemente sollecitati, alcuni sono stati addirittura sottoposti a sollecitazioni eccessive. Durante la pandemia sia le istituzioni sia una parte dei collaboratori hanno raggiunto i propri limiti. Si tratta di una situazione che deve essere accettata in situazioni di crisi. Situazioni estreme che si prolungano nel tempo possono tuttavia comportare il collasso del sistema, cosa che naturalmente deve essere evitata. Nei Grigioni si è finora riusciti a far fronte in modo soddisfacente alla pandemia grazie all'esemplare lavoro delle istituzioni e dei loro collaboratori. Il sistema non è collassato e per questo è dovuto un encomio e un ringraziamento a tutti gli interessati!
In relazione alla pandemia di COVID-19 è stato ripetutamente affrontato il tema delle condizioni di impiego nelle professioni del settore sanitario. Vi sono anche state alcune manifestazioni. Al centro del dibattito vi sono ripetutamente stati sia gli orari di lavoro, sia i salari. È compito del settore organizzare il lavoro, ad es. gli orari di lavoro, in modo da renderlo interessante per i collaboratori. È vero che ciò non è semplice, siccome la "prontezza d'intervento" deve essere garantita 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Per via dell'elevato carico fisico e psichico, molti collaboratori attivi nel settore infermieristico non lavorano con un volume di impiego del 100 per cento e un numero relativamente elevato di loro cambia professione dopo qualche anno.
In generale è anche possibile constatare che il reclutamento di personale di cura, in particolare di quello diplomato, si fa sempre più difficile. Già oggi le istituzioni, soprattutto quelle che si trovano in regioni periferiche, non sono più in grado di coprire il fabbisogno di personale di cura diplomato e sovente reclutano collaboratori provenienti dall'estero, fatto che certamente calma la situazione a breve termine, ma che a lungo termine non rappresenta una soluzione.
Tra l'altro si è ripetutamente fatta sentire la rivendicazione di salari più alti. Nel settore sanitario la competenza per garantire l'assistenza sanitaria spetta all'ente pubblico, il quale perciò si fa anche carico di una quota considerevole dei costi di cura e in particolare dei costi per il personale. È perciò opportuno che l'ente pubblico venga coinvolto nella determinazione dei salari. Si tratta di garantire l'assistenza sanitaria nel Cantone e con essa la concorrenzialità dei salari nel confronto con altri Cantoni. Il Governo viene perciò incaricato di esaminare i salari e i sistemi salariali nel settore sanitario procedendo a un confronto a livello nazionale e con i Cantoni della Svizzera orientale e di illustrare laddove vi sia necessità di adeguamenti. L'attenzione va posta sul personale di cura ausiliario nonché sul personale infermieristico specializzato.
Davos, 16 giugno 2021
Hardegger, Holzinger-Loretz, von Ballmoos, Baselgia-Brunner, Berweger, Bettinaglio, Brunold, Buchli-Mannhart, Cantieni, Casutt-Derungs, Caviezel (Coira), Clalüna, Crameri, Danuser, Degiacomi, Deplazes (Rabius), Derungs, Ellemunter, Epp, Fasani, Florin-Caluori, Föhn, Gartmann-Albin, Horrer, Jochum, Kasper, Kienz, Kohler, Kunfermann, Kunz (Fläsch), Lamprecht, Loepfe, Maissen, Märchy-Caduff, Michael (Donat), Mittner, Müller (Susch), Natter, Niggli-Mathis (Grüsch), Papa, Perl, Preisig, Rettich, Ruckstuhl, Rutishauser, Sax, Schmid, Schwärzel, Stiffler, Thomann-Frank, Thür-Suter, Tomaschett-Berther (Trun), Ulber, Weidmann, Widmer (Felsberg), Widmer-Spreiter (Coira), Wilhelm, Zanetti (Landquart), Bürgi-Büchel, Spadarotto, Stieger