All'inizio dell'anno scorso il municipio di Trimmis si era rivolto all'Uffcio cantonale per questioni
di uguaglianza, chiedendo se fosse stato possibile analizzare il comune per quanto riguarda le
esigenze di uguaglianza e stabilire se in determinati settori vi era necessità d'agire. Si chiedevano
pure proposte concrete per ottenere eventuali miglioramenti. L'ufficio in parola ha accettato la
cosa di buon grado. In collaborazione con le due supplenti in consiglio comunale Annie
Fleischhauer-Peretti e Lore Schmid-Herterich è stata effettuata un'analisi dettagliata.
A che punto è oggi l'uguaglianza a Trimmis?
Dal rilevamento dello stato attuale è emerso quanto segue. In seno all'autorità comunale le donne
sono sottorappresentate, mentre una maggior presenza si riscontra soltanto a livello di supplenza.
In diverse commissioni permanenti del comune la situazione non è migliore con un'unica
eccezione: la commissione per la scuola dell'infanzia (100% donne). E' sorprendente trovare le
donne per lo più in commissioni i cui contenuti sono tradizionalmente ”vicini alle donne” (previdenza,
cultura e appunto scuole dell'infanzia). Quele piacevole divergenza da questa tendenza può
essere ritenuta l'entrata a far parte di una donna della commissione per la pianificazione
finanziaria. Anche in altri settori di competenze non operano praticamente donne, salvo nel
segretariato comunale (di nuovo un settore tradizionale delle donne). Una tale ripartizione è
riscontrabile anche a livello scolastico: nella scuola elementare vige una situazione quasi
equilibrata, nel grado superiore dominano invece di nuovo gli uomini. Dal punto di vista
dell'uguaglianza bisogna qui rilevare quale nota positiva, che il comune consente da alcuni anni a
due insegnanti lo job-sharing.
Si è pure esaminato il contatto del comune con i suoi membri (soprattutto nel settore della
corrispondenza scritta). Di questo contatto fanno parte ad es. il modo di rivolgersi nelle lettere, il
certificato di voto, i posti a concorso e simili. Ci si rivolge sia alle donne che agli uomini? Nel
caso degli esempi presi in considerazione si è tenuto conto, salvo poche eccezioni,
dell'uguaglianza linguistica.
Ricapitolando si può dire che vi è necessità d'agire soprattutto riguardo la rappresentanza delle
donne in differenti organi. Affinché sia le esigenze degli uomini che quelle delle donne possano
essere integrate nello sviluppo del comune, le donne sono tenute a cooperare e precisamente
non solo nei settori della famiglia, della scuola, della socialità, ma anche nella gestione del
comune, nel settore delle costruzioni, nelle finanze ecc. Anche qui si tratta di questioni e
decisioni che riguardano tanto gli uomini quanto le donne.
Come procedere in avvenire?
Come affrontare dunque questo problema? Un gruppo di lavoro ha elaborato per il municipio
diverse proposte.
Al centro vi sono la sensibilizzazione della popolazione nonché concrete misure di promovimento
delle donne. Non basta essere solo per principio favorevoli a una migliore rappresentanza delle
donne, si deve pure fare qualcosa a tale scopo. Le donne devono essere preparate in modo
finalizzato, poiché è tuttora così che quest'ultime si credono meno capaci dell'altro sesso e proprio
nei settori in cui dominano in gran parte gli uomini esse pretendono troppo da sé stesse (”se non
me ne intendo perfettamente sin dall'inizio, non mi assumo un compito”). Il Municipio può ovviare a
questa situazione con una vasta informazione e promozione. In un primo passo sono già stati
invitati ad es. i partiti a dedicare particolare attenzione a questa tematica e ad assumersi la
relativa responsabilità. E' inoltre prevista una serie di manifestazioni avente per tema l'impegno
delle donne in pubblico e alle quali verranno invitate tutte le donne del comune. A questi incontri
verrà pure versato un contributo finanziario. Oltre a ciò le autorità comunali dovranno tener conto
nelle decisioni in materia di personale di un'adeguata rappresentanza delle donne, svolgendo così
allo stesso tempo anche una funzione di esempio. L'apertura verso domande di lavoro a tempo
parziale, come pure per lo job-sharing è un'espressione di questo atteggiamento fondamentale. In
tutte le nuove formulazioni di testi (ad es. statuti comunali) l'uguaglianza linguistica dovrà
concretizzarsi.
E' auspicabile che anche altri comuni si occupino delle esigenze dell'uguaglianza. Proprio nei
piccoli comuni ciò può essere di vitale interesse, quando ad es. diventa difficile occupare tutte le
cariche. L'Ufficio cantonale per questioni di uguaglianza può fungere a tale scopo da punto di
riferimento, dando consigli e basandosi sulla ricerca fatta a Trimmis. L'Ufficio in parola metterà a
punto e a disposizione un manuale che risponde alle domande più importanti per i comuni.
Organo: Dipartimento delle finanze e militare
Fonte: it Ufficio di coordinamento per questioni di uguaglianza