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Manifesto della mostra «Modernità grazie alla Costituzione federale - anche nei Grigioni» in formato PDF

Questo sito web è parte integrante della mostra «I Grigioni e la Costituzione federale» allestita presso l'edificio del Gran Consiglio a Coira. Immagini istruttive ricordano cosa significò l'introduzione della Costituzione federale per i Grigioni e come il Cantone di montagna si integrò nel giovane Stato federale svizzero. La mostra è aperta al pubblico durante le sessioni del Gran Consiglio di agosto, ottobre e dicembre 2023 dalle ore 8:30 alle ore 12:00 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00.

La Costituzione federale rappresenta il fondamento dell’organizzazione politica tuttora esistente in Svizzera. Separazione dei poteri, partecipazione democratica dei cittadini, diritti alla libertà, federalismo. Se però si analizza in modo più preciso la Costituzione, si nota subito che dovette essere elaborata in fretta e furia. Riflessioni pragmatiche e compromessi tra Cantoni giocarono un ruolo di primo piano.

Nella prima parte sono disciplinati soprattutto:

  • I rapporti tra i Cantoni e quelli con la Confederazione:
    I Cantoni sono sovrani nella misura in cui le loro competenze non siano limitate dalla Costituzione federale. Dopo le esperienze della Guerra del Sonderbund, ai Cantoni vengono vietati accordi reciproci di «tipo politico». La politica estera è di competenza della Confederazione. Le costituzioni dei Cantoni devono essere «garantite» (accettate) dalla Confederazione. L’organizzazione militare assume un ruolo importante, la collaborazione già esistente viene notevolmente ampliata. Viene introdotto l’obbligo militare generale.
  • Poste, dazi, pesi e misure, zecca, regalia delle polveri:
    Questi compiti statali vengono assunti dalla Confederazione. I dazi interni vengono abrogati. Nasce così per la prima volta uno spazio economico svizzero unitario, un «mercato comune» con una sola valuta. L’assunzione di alcuni compiti fu accompagnata dalla regolamentazione della gestione finanziaria delle istituzioni federali: le spese andavano coperte principalmente con le entrate dei dazi e dell’amministrazione postale. Nei Grigioni le questioni relative ai dazi furono il tema che provocò le discussioni maggiori, poiché gran parte delle spese cantonali venivano finanziate con gli introiti dei dazi.
  • La posizione dei cittadini, i loro diritti politici e il diritto alla libertà:
    Uguaglianza davanti alla legge, garanzia della cittadinanza (non può essere ritirata), garanzia del diritto di voto in questioni federali e cantonali, libertà nella scelta del domicilio (eccetto per gli ebrei), diritto all’esercizio di funzioni religiose, libertà di stampa, libertà di associazione, libertà di petizione. Nell'ambito della libertà di scelta del domicilio, un po’ in secondo piano viene citata anche la libertà di commercio e di industria. Rispetto alle condizioni precedenti e in confronto agli Stati confinanti, questi cambiamenti rappresentarono progressi enormi. Dal punto di vista odierno le libertà sembrano spesso limitate. Il fatto che i corrispondenti articoli fossero validi senza riserva solo per i cittadini di sesso maschile, per la società dell’epoca era assolutamente ovvio e non veniva messo in discussione.

Nella seconda parte vengono elencate le istituzioni dello Stato federale svizzero note ed esistenti ancora oggi, con le loro competenze:

  • Quale «autorità suprema» viene istituita l’Assemblea federale con due camere parlamentari, ispirata al sistema americano. Il Consiglio nazionale doveva essere eletto dal Popolo, quale suo rappresentante: un consigliere nazionale rappresentava 20'000 «anime». I Grigioni avevano diritto a 4 consiglieri nazionali su 111. Il Consiglio degli Stati era concepito come rappresentanza dei Cantoni, con 2 membri per ogni Cantone. Nei Grigioni i due rappresentanti al Consiglio degli Stati venivano eletti dal Gran Consiglio. Rispetto alla precedente Dieta federale, la novità principale era rappresentata dal fatto che i consiglieri nazionali e degli Stati non votavano più secondo le istruzioni dei loro Cantoni.
  • In qualità di «autorità esecutiva e direttiva suprema della Confederazione» viene istituito il Consiglio federale, con sette membri aventi gli stessi diritti. In questo contesto ebbe un influsso il ricordo della Repubblica elvetica (1798-1803), periodo in cui era già esistito un «Organo esecutivo» con 5 o meglio 7 membri. Il primo Consigliere federale grigionese fu Simeon Bavier (1825-1896, Consigliere federale 1878-1882). L’organizzazione del potere esecutivo svizzero è un vero e proprio unicum a livello internazionale: non si trova praticamente in nessun altro Paese al mondo.
  • «Per l’esercizio della giustizia, nella misura in cui essa rientra nelle competenze della Confederazione», viene istituito un Tribunale federale composto da 11 membri. Anche un grigionese fu eletto al suo interno: Johann Rudolf Brosi (1801-1877), al contempo membro del Consiglio nazionale. La separazione dei poteri funzionava sul piano istituzionale, ma di gran lunga non ancora ovunque a livello personale.
  • Viene citata separatamente la Cancelleria federale, la prima istituzione dell’Amministrazione federale che stava nascendo. Nei primi anni il nuovo Stato federale era ancora piuttosto snello. Nell’Amministrazione centrale erano attive sicuramente meno di 100 persone.
  • Quale «sede delle autorità federali» fu scelta Berna. Fino al 1848 le attività della Lega di Stati venivano svolte in alternanza dai Cantoni di Zurigo, Berna e Lucerna e la Dieta si riuniva a turno in queste località.

La terza e ultima parte concerne la revisione della Costituzione federale, una possibilità che era tristemente mancata nella regolamentazione precedente, ossìa nel Patto federale del 1815. La disposizione secondo cui 50'000 aventi diritto di voto potevano richiedere una revisione totale fu il primo passo verso la democrazia diretta, che fu ampliata in misura maggiore solo nel 1874 (referendum) e nel 1891 (iniziativa popolare).

Nonostante tutti i difetti, la Costituzione federale si dimostrò un sistema in grado di reagire in modo dinamico alle sfide della modernità, con la legislazione e le strutture dello Stato federale che si svilupparono rapidamente.

"Nessun altro cantone ne fu toccato [dalla Costituzione federale] più profondamente dei Grigioni", scrive Peter Metz nel Manuale "Storia dei Grigioni". Come giunge Metz a questa valutazione? Era ovvio che la Costituzione grigionese del 1820 in vigore non fosse conciliabile con la nuova Costituzione federale, perché nella Costituzione grigionese aveva peso la maggioranza delle giurisdizioni e non quella dei cittadini. Per modificare la Costituzione era necessaria addirittura una maggioranza di due terzi dei comuni giurisdizionali, un ostacolo quasi insormontabile. Come requisito per poter "garantire" una costituzione cantonale, il governo federale richiedeva che la maggioranza assoluta degli elettori dovesse poter decidere un'eventuale modifica costituzionale.

Negli anni '20 e '30 del XIX secolo nei Grigioni c'era grande necessità di riforme. Nonostante numerosi tentativi, nessuna revisione era riuscita a limitare il potere dei comuni che funzionavano come "piccoli stati". Dopo il 1848 fu chiaro che si doveva cambiare qualcosa. I negoziati riguardo alla Costituzione grigionese continuavano a procedere con estrema lentezza. I Grigioni presentarono all'inizio del 1853 all'Assemblea federale una Costituzione con modifiche marginali, il che portò all'imbarazzante situazione che sia il Consiglio degli Stati che quello nazionale rifiutarono la garanzia. Questo smosse rapidamente le acque: nel 1853 fu preparata la bozza di una nuova Costituzione e già il 30 novembre dello stesso anno seguì l'approvazione popolare. La nuova Costituzione riuscì a soddisfare i requisiti della Costituzione federale e così anche i Grigioni raggiunsero lo stesso livello di modernità della Confederazione.

Legende

  1. La Costituzione federale in un colpo d'occhio: in una sorta di scudo araldico vengono riassunti tutti i 114 articoli e i sette articoli delle disposizioni transitorie della Costituzione federale del 12 settembre 1848. La società dell’epoca era cosciente del fatto che la nuova Costituzione rappresentasse un grande passo in avanti e una svolta epocale. L’artista solettese Lorenz Lüthy dedicò il suo disegno a penna al Consiglio federale.
  2. La «Casa grigia» a Coira attorno al 1832. Il monumento di Vazerol non è ancora presente. Qui negli anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo si riunirono tutti gli organi che dovettero valutare la Costituzione federale: Piccolo Consiglio, Commissione di Stato e Gran Consiglio.
  3. Dal 1807 al 1878 qui si riunì nell’ex sala dedicata alle feste della «Casa Grigia» il Gran Consiglio, alla fine composto da 71 membri, sotto lo stemma della famiglia Salis e in uno spazio molto ridotto (foto circa 1925).
  4. Il primo volume della Raccolta ufficiale delle leggi, pubblicato nel 1857. Inizia con la Costituzione federale del 1848 e la Costituzione cantonale del 1854. Con esso, le costituzioni sono entrate definitivamente nella quotidianità politica e giuridica.