La struttura del Cantone costituisce un punto chiave della nuova
Costituzione. La Commissione preparatoria del Gran Consiglio sostiene
sostanzialmente la proposta governativa, ma vuole rafforzare la
collaborazione regionale. La sua proposta abbina aspetti consolidati a
riforme necessarie e tiene conto delle condizioni vigenti nel Cantone
dei Grigioni.
La revisione totale della Costituzione cantonale si prefigge di
creare una magna carta moderna, alla portata dei cittadini e orientata
al futuro, che si fonda su solide basi ed è in grado di soddisfare le
esigenze odierne e future. Secondo la Commissione preparatoria del Gran
Consiglio tale principio dovrà valere anche per la struttura del
Cantone, che costituisce un punto chiave della seconda parte della nuova
Costituzione. Essa è stata oggetto della discussione svoltasi
all'interno della Commissione presieduta da Barla Cahannes Renggli e
Andrea Brüesch e in presenza della Consigliera di Stato Eveline
Widmer-Schlumpf, in vista della sessione speciale del Parlamento in
programma a fine mese. La Commissione ritiene sostanzialmente efficace
l'approccio flessibile, con il quale il Governo intende rafforzare i
comuni e la collaborazione regionale. Dalla consultazione è emerso
chiaramente che la soluzione contenuta nella bozza originaria, la quale
prevedeva sette regioni quale rigida base amministrativa, viene
respinta.
Da i 209 comuni e l'Amministrazione cantonale sussistono 500 forme
circa di collaborazione tra i comuni sul piano locale e regionale,
ragion per cui è giusto che il Cantone promuova la collaborazione tra
comuni fino all'obiettivo ultimo della fusione. La Commissione ritiene
inoltre importante che riguardo alla collaborazione vengano prescritti
determinati standard minimi, intendendo al riguardo in modo particolare
i diritti di partecipazione della popolazione, affinché la
collaborazione non vada a carico delle elettrici e degli elettori. Un
ruolo importante viene svolto oggi dalle organizzazioni regionali. La
Commissione è perciò chiaramente dell'avviso che si debbano incentivare
in modo particolare queste forme di collaborazione. Per tale ragione le
corporazioni regionali devono essere menzionate nella nuova Costituzione
in modo più pregnante e di conseguenza rafforzate nella loro sostanza.
Sulla base delle esperienze finora fatte la Costituzione prescrive loro
un fondamento di diritto pubblico. I circoli continueranno a sussistere,
dato che essi in molti casi sono delle strutture intermedie per
l'adempimento di compiti dell'amministrazione pubblica. Con la sua
proposta improntata al futuro la Commissione mira ad un ulteriore e
razionale sviluppo delle strutture esistenti, senza tuttavia imporre
soluzioni esogene alle singole regioni.
Tra le altre proposte della Commissione preparatoria spiccano
soprattutto quelle concernenti lo Stato e le Chiese. La Commissione
propone di precisare meglio l'attuale realtà costituzionale in materia
di riconoscimento pubblico delle Chiese, senza peraltro ritenere
opportune delle modifiche. Le competenze in materia fiscale dovranno
invece essere disciplinate sul modello statale. Ciò significa che le
competenze precise risultano soprattutto dalla legge e non dalla
Costituzione. Sono invece ancora in corso le consultazioni sulla sezione
concernente i mandati pubblici, in quanto la Commissione sta esaminando
una via di mezzo tra la proposta governativa e la bozza mandata in
consultazione dalla precedente Commissione costituzionale. Mentre la
bozza originaria della Costituzione prevedeva una regolamentazione
completa dei singoli mandati, il Governo è intenzionato invece ad
elencare i mandati solamente sotto forma di esempi.
Una Carta fondamentale esprime in disposizioni sostanziali il modo
in cui le cittadine e i cittadini intendono strutturare il proprio Stato
in relazione ai compiti pubblici, all'organizzazione delle autorità come
anche ai loro diritti e doveri. Essa deve tentare di cogliere le
comunanze all'interno del cantone ed offrire un'ampia possibilità di
riforme nonché provvedere ad adeguamenti laddove la vigente costituzione
non è più al passo con i tempi.
In data 28 settembre 1997 le elettrici e gli elettori avevano deciso
di sottoporre a revisione totale la Costituzione del Cantone dei
Grigioni. Nel gennaio dell'anno seguente il Governo istituì una
commissione extraparlamentare affidandole il compito di mettere a punto
un nuovo testo costituzionale. Nel quadro di un'ampia consultazione
protrattasi fino alla fine di marzo dell'anno scorso, a tutte le persone
e a tutti i gruppi interessati è stata offerta l'opportunità di
esprimersi sulla bozza preliminare di questa commissione. Basandosi sui
risultati della consultazione il Governo ha presentato all'inizio di
quest'anno al Gran Consiglio un messaggio e una bozza. In giugno il
Parlamento ha dato avvio al dibattito sulla bozza e discusso un terzo
delle disposizioni. In agosto esso continuerà il lavoro di esame. La
seconda lettura avrà luogo presumibilmente nella prossima sessione di
ottobre. L'anno prossimo toccherà poi all'elettorato cantonale
esprimersi in merito.
Organo: Commissione preparatoria del Gran Consiglio
Fonte: it Commissione preparatoria del Gran Consiglio