Domande in aumento
Nel 2001 al Cantone dei Grigioni sono stati assegnati 548
richiedenti l'asilo, uomini e donne. La cifra è stata leggermente
superiore a quella dell'anno precedente (+ 15 per cento). Con 147
domande inoltrate da persone provenienti dall'ex-Jugoslavia (26.5), il
maggior numero di richiedenti continua a provenire dai Balcani. La
maggior parte dei richiedenti sono stati accolti dal Kossovo (74 persone
pari al 13 per cento); ciò che indica che in questa zona di guerra la
situazione sul piano economico e politico non si è ancora
sufficientemente stabilizzata. Dall'Afganistan, invece, non si sono
dovuti accogliere nel Cantone dei Grigioni né richiedenti l'asilo né
persone alla ricerca di protezione.
Problemi esecutivi in aumento
I problemi esecutivi già esistenti si sono ulteriormente aggravati
l'anno scorso. A seguito del rifiuto di numerosi richiedenti l'asilo di
rivelare la loro identità, la polizia degli stranieri ha dovuto
intensificare la collaborazione con le ambasciate straniere, con
conseguenti maggiori difficoltà e ritardi nei rimpatri. Sono sorte
grosse difficoltà soprattutto rispetto al rimpatrio di richiedenti
l'asilo provenienti dall'Africa, dove non è stato pressoché più
possibile ordinare rimpatri secondo i piani a causa delle incertezze più
varie. I problemi menzionati, relativi all'esecuzione delle decisioni
sull'asilo, hanno comportato la necessità di far ricorso con maggior
frequenza agli strumenti coercitivi per eseguire le decisioni prese.
Esecuzione delle misure coercitive
Le privazioni della libertà disposte nel quadro delle misure
coercitive sono state eseguite principalmente nel carcere di Davos, che
prima fungeva da istituzione per la detenzione preventiva. Nonostante il
Tribunale federale abbia confermato l'idoneità di questa struttura
all'esecuzione delle misure coercitive in materia di diritto degli
stranieri, l'uso di questo carcere è chiaramente limitato nel tempo.
L'estate scorsa la Confederazione ha autorizzato la concessione di un
contributo di 2.7 milioni di franchi per il risanamento dello
stabilimento di pena di Realta, dove viene allestita una sezione
speciale per 15 detenuti con l'infrastruttura necessaria per
l'esecuzione delle misure coercitive. Con la sua apertura nel 2003,
dovrebbe definitivamente spegnersi la fastidiosa discussione sulle
strutture di detenzione nel Cantone dei Grigioni.
Sans-papier: nessun problema nel Cantone dei Grigioni
L'anno scorso la problematica concernente i sans-papier è stata
occasionalmente al centro della discussione pubblica anche nel Cantone
dei Grigioni. Anche se non esiste una definizione giuridica
universalmente valida di questa categoria di persone, con essa si
intendono soprattutto persone che soggiornano da lungo tempo in Svizzera
senza essere in possesso di documenti validi di dimora. Come per il
numero dei lavoratori in nero, che in parte coincidono con i
sans-papier, anche per questi ultimi non si possono stabilire cifre
esatte a causa del loro anonimato. Sulla base di vari indizi tuttavia si
può presumere che il loro numero sia molto ridotto nel Cantone dei
Grigioni. Tale constatazione è infine possibile perché l'esecuzione di
decisioni d'asilo negative in materia di diritto d'asilo e diritto degli
stranieri è oggetto di accurata sorveglianza in ogni singolo caso.
Questa circostanza comporta anche che da parte della polizia degli
stranieri non si debba far ricorso a misure particolari ai fini della
legalizzazione di questi sans-papier.
Sistemazione dell'infrastruttura
Il 2001 è stato l'anno all'insegna della sistemazione
dell'infrastruttura all'interno dell'Ufficio cantonale del servizio
sociale e dell'organizzazione per l'asilo. Tale infrastruttura è stata
risistemata a seguito dell'enorme movimento di ritorno in Kossovo negli
anni 2000/2001. Complessivamente l'organizzazione per l'asilo ha
smantellato sei alloggiamenti collettivi con 340 posti. Si tratta del
pensionato Welschdörfli a Coira, del centro di prima accoglienza Romana
a Rhäzüns, del centro di prima accoglienza a Maienfeld, del pensionato
Güterstrasse a Chur, del centro di prima accoglienza a Thusis e del
centro di prima accoglienza Alpina a Sedrun. Con la chiusura di queste
case si è portato a termine il necessario adeguamento al numero attuale
effettivo dei richiedenti l'asilo, adeguamento che ha coinvolto circa il
50 per cento dell'intera infrastruttura.
Programmi di formazione e occupazione
Un punto strategico a cui l'Ufficio federale dei rifugiati ha mirato
con particolare forza nel 2001 è stato quello legato a misure di
occupazione e incentivazione per richiedenti l'asilo. Per la prima volta
l'Ufficio federale dei rifugiati e l'organizzazione per l'asilo dei
Grigioni hanno stipulato un contratto di prestazioni per programmi di
formazione e di occupazione, in cui sono stati formulati quattro
obiettivi quali parte integrante centrale:
- aumentare la competenza sociale e la responsabilità in prima
persona,
- mantenere e incentivare la disponibilità al ritorno in patria,
- evitare un aumento delle spese sanitarie e
- prevenzione contro la delinquenza e il lavoro nero.
Nuovo concetto di assistenza
Per rendere giustizia alle esigenze di qualità dell'organizzazione
per l'asilo dei Grigioni nell'assistenza di richiedenti l'asilo, un
gruppo di progetto ha elaborato un nuovo concetto d'assistenza
denominato "Co-Work". Persegue sostanzialmente il principio di
prestazione-controprestazione nell'organizzazione per l'asilo e viene
realizzato nel 2002
Organo: Dipartimento di giustizia, polizia e sanità dei Grigioni
Fonte: it Ufficio per questioni di polizia e Ufficio del servizio
sociale