L'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia
(UFFT) sottoscriverà prossimamente il regolamento d'esame per l'esame
professionale superiore "guardiano della selvaggina con attestato
professionale federale". Questa professione ottiene così il
riconoscimento ufficiale da parte della Confederazione.
I Cantoni con caccia basata sul sistema della licenza, singoli
Cantoni con il sistema di caccia in riserva e il Cantone di Ginevra
impiegano guardiani della selvaggina di professione. Questi ultimi
necessitano di ampie conoscenze per poter essere all'altezza del loro
compito impegnativo nell'interesse della natura e della caccia. Quali
mediatori "al fronte" si occupano dei più svariati problemi in relazione
agli animali selvatici. Fino adesso esistevano varie forme di questa
professione. Per definire uno standard omogeneo, negli ultimi dieci anni
si è mirato ad un riconoscimento federale di questa professione. Il
riconoscimento della professione da parte dell'UFFT testimonia la
professionalità del mestiere di guardiano della selvaggina.
Compiti molteplici
La Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli
uccelli selvatici si prefigge di conservare la diversità delle specie e
gli spazi vitali di mammiferi e uccelli indigeni e migratori viventi
allo stato selvatico, proteggere le specie animali minacciate, ridurre a
un limite sopportabile i danni a foreste e colture causati dalla fauna
selvatica e garantire un'adeguata gestione venatoria della selvaggina.
I guardiani della selvaggina contribuiscono all'adempimento di
questo incarico legislativo. Essi sottostanno di regola alle
amministrazioni della caccia cantonali. Grazie alle loro competenze
specialistiche e alle loro precise conoscenze sulla flora e sulla fauna
locali sono considerati esperti importanti per la pianificazione della
caccia nonché in relazione alla natura, principalmente anche per quanto
riguarda progetti con influssi diretti sull'ambiente naturale.
Richiesto molto tatto
Gli interessi di selvicoltura e agricoltura, cacciatori, ecologisti,
turismo o comuni sono spesso in contraddizione tra loro e in parte sono
anche in contrasto con i bisogni vitali di mammiferi e uccelli
selvatici. I guardiani della selvaggina si occupano del benessere degli
animali e cercano di risolvere questi conflitti di interesse. Si
impegnano a favore di una caccia ordinata e volta alla protezione degli
animali. Tutto questo richiede molto tatto nei rapporti con gli altri e
ostinazione per il bene degli animali selvatici.
I Cantoni richiedono diversi requisiti per essere assunti quali
guardiani della selvaggina. Il candidato deve tra l'altro essere
incensurato, aver superato con successo l'esame di cacciatore, aver
concluso un tirocinio in una professione affine, disporre di buone
capacità fisiche e di abilità nell'espressione scritta.
Cinque anni di esperienza professionale
L'esame professionale di "guardiano della selvaggina con attestato
professionale federale" vale come esame professionale superiore. Per
potersi iscrivere all'esame devono essere soddisfatti i seguenti
requisiti :
-
almeno cinque anni di attività quale guardiano della selvaggina
presso un Cantone o un ente pubblico;
-
frequenza del corso base intercantonale con superamento degli
esami (quattro volte una settimana, suddiviso su due anni).
L'esame richiede un pensiero sistemico. Gli animali selvatici ed i
loro spazi vitali rappresentano degli ecosistemi sensibili. I candidati
devono pertanto saper associare ed individuare i legami. Ampie
conoscenze in ecologia e fauna sono requisiti indispensabili. Dato che i
guardiani della selvaggina applicano le leggi, necessitano di conoscenze
giuridiche e di polizia. Organizzano in modo ampiamente autonomo la loro
attività, tra cui rientra anche il lavoro di ufficio. Di conseguenza le
materie d'esame sono ecologia, biologia, gestione degli animali
selvatici e degli spazi vitali, tecnica, diritto e polizia,
organizzazione e amministrazione.
L'UFFT vigila sull'esame
L'ASGS vuole organizzare il primo esame professionale nel 2005. A
tale scopo ha nominato una commissione d'esame che si compone di cinque
guardiani della selvaggina e di due amministratori della caccia. Essa
organizza l'esame, nomina gli esperti e decide sull'assegnazione
dell'attestato professionale. L'UFFT vigila sull'esame.
L'Associazione svizzera dei guardiani della selvaggina (ASGS)
Il 21 agosto del 1999 le federazioni e le associazioni dei guardiani
della selvaggina di Berna, dei Grigioni, del Parco nazionale, della
Svizzera romanda, del Ticino, del Vallese e della Svizzera centrale
fondarono l'ASGS. In totale circa 250 guardiani della selvaggina e
guardacaccia sono membri delle associazioni. Essi devono essere attivi
almeno al 50 percento nel settore della caccia quali impiegati dell'ente
pubblico. Si tratta esclusivamente di professionisti che lavorano
nell'attuazione della legislazione federale e cantonale sulla caccia.
Lo scopo più importante dell'associazione è quello di mantenere e
promuovere l'accettazione, la qualità e la stima per la professione di
guardiano della selvaggina. Quale prima misura si é mirato al
riconoscimento della professione da parte dell'Ufficio federale della
formazione professionale e della tecnologia (UFFT). La misura è volta
alla promozione della formazione e del perfezionamento professionale. In
futuro l'ASGS si presenterà maggiormente in pubblico, ciò che
rappresenta un altro dei suoi obiettivi. Al contempo l'associazione
cerca contatti con gruppi professionali e organizzazioni affini nel
settore caccia, protezione della natura, degli uccelli e degli animali.
Infine non deve mancare neanche il cameratismo tra colleghi.
I membri del comitato direttivo provengono dal Cantone di Berna
(Sébastien Balmer), San Gallo (Markus Brülisauer), Friburgo (Elmar
Bürgy), Grigioni (Arturo Plozza) e Svitto (Pius Reichlin). In questo
modo sono garantiti la rappresentanza regionale e il pluralismo
linguistico della Svizzera.
Organo: Ufficio per la caccia e la pesca
Fonte: it Ufficio per la caccia e la pesca