Il 22 settembre 2013, nei Grigioni si voterà sull'iniziativa sul carbone e sul controprogetto di Governo e Gran Consiglio. Il controprogetto fa dipendere i futuri investimenti in centrali a carbone da parte di imprese con partecipazione del Cantone da una riduzione sostanziale delle emissioni di CO2 di queste centrali. Esso si concilia con la politica climatica ed energetica di Confederazione e UE.
L'iniziativa sul carbone vuole ancorare un divieto assoluto per il vettore energetico carbone, senza considerare il progresso tecnologico nella produzione di elettricità con il carbone. In caso di accettazione dell'iniziativa, le imprese grigionesi attive nel settore dell'elettricità verrebbero completamente escluse dal segmento delle centrali a carbone e per leggerezza si troverebbero svantaggiate sul mercato europeo. Inoltre, il divieto di questa tecnologia non dovrà valere soltanto per progetti futuri, bensì mira a costringere Repower ad abbandonare il progetto di centrale a carbone già molto avanzato a Saline Joniche (Italia), che le competenti autorità italiane hanno dichiarato compatibile con l'ambiente.
Il carbone nel contesto europeo
L'energia da carbone è oggi una solida componente dell'approvvigionamento elettrico in Europa e in futuro, nel quadro della politica climatica ed energetica dell'UE, diventerà ancora più importante. In questo contesto è impressionante uno sguardo al nostro vicino del nord, la Germania, dove la quota di energia da carbone, già oggi pari al 47%, verrà ulteriormente aumentata. Nelle sue prospettive energetiche mondiali, l'Agenzia internazionale dell'energia AIE prevede addirittura che entro dieci anni il carbone supererà il petrolio quale principale vettore energetico.
La politica climatica ed energetica dell'UE si fonda sulla consapevolezza che anche a medio termine l'Europa dipenderà da centrali convenzionali e che, quale vettore energetico fossile disponibile in abbondanza, il carbone gioca un ruolo fondamentale per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico. La produzione di elettricità da carbone comporta la grande sfida di dover far fronte a grandi emissioni di sostanze nocive; il progresso tecnico consente però di ridurre sempre più le sostanze nocive emesse durante la combustione di carbone. Per ridurre le emissioni di CO2, l'UE dispone perciò di uno scadenzario con obiettivi chiaramente definiti. Un elemento fondamentale è l'obbligo di compensare al 100% a partire dal 2013 le emissioni di CO2 di tutte le centrali a carbone; l'UE deve inoltre promuovere in misura importante lo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di elettricità tramite il carbone. In particolare, si lavora intensamente a soluzioni per la cattura e lo stoccaggio a lungo termine della CO2.
L'Europa continua dunque a puntare sull'energia da carbone, ma con l'obiettivo di produrre energia da carbone perlopiù senza emissioni.
Controprogetto in sintonia con la politica energetica grigionese
In considerazione degli sviluppi in Europa risulta evidente che il divieto di questa tecnologia richiesto dall'iniziativa sul carbone è la via sbagliata. Il controprogetto considera anche sviluppi futuri, poiché consente il progresso tecnologico e al contempo mira direttamente a una riduzione delle emissioni di CO2, anziché vietare in generale e con effetto immediato il vettore energetico carbone. Ciò permette di impedire una via solitaria radicale dei Grigioni e un'eccessiva penalizzazione sul mercato europeo dell'elettricità delle imprese grigionesi attive in questo settore. Inoltre, il controprogetto impedisce che la decisione imprenditoriale presa da Repower sulla base delle regole vigenti in Svizzera e in Italia per la realizzazione della centrale di Saline Joniche venga annullata a posteriori a seguito di prescrizioni statali. Il controprogetto evita quindi al Cantone il rischio di dover vendere la propria partecipazione in Repower.
Una procedura graduale con obiettivi chiaramente definiti corrisponde anche ai principi della politica climatica ed energetica nel settore degli edifici, nel quale il Cantone dei Grigioni svolge compiti importanti. La
riduzione delle emissioni di CO2 e la
sostituzione di vettori energetici fossili sono i due obiettivi principali della politica energetica grigionese. Esse sono ancorati esplicitamente nella nuova legge grigionese sull'energia del 2011 e vengono attuati con una curva di riduzione fissata a livello di legge, che prescrive gli obiettivi da raggiungere in diverse tappe intermedie fino al 2035.
Con un no all'iniziativa sul carbone e un sì al controprogetto di Governo e Gran Consiglio, i Grigioni possono compiere un ulteriore passo responsabile e ragionevole sulla via intrapresa nella politica climatica ed energetica.
Persone di riferimento:
- Dr. Mario Cavigelli, direttore del Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste dei Grigioni, tel. 081 257 36 01, e-mail
Mario.Cavigelli@bvfd.gr.ch
- Remo Fehr, capo dell'Ufficio per la natura e l'ambiente dei Grigioni, tel. 081 257 29 41, e-mail
Remo.Fehr@anu.gr.ch
Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria dello Stato dei Grigioni