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L'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali ha emanato, con effetto al 1° settembre 2016, un divieto di foraggiamento di ungulati (cerco, capriolo, camoscio, stambecco) da parte di privati nel territorio di confine con l'Austria. Il divieto è inteso quale provvedimento preventivo volto a evitare un'introduzione della tubercolosi da parte di selvaggina proveniente dal Vorarlberg negli effettivi locali di selvaggina e di bestiame da reddito. Finora, nel Cantone dei Grigioni non è ancora stato constatato alcun caso di tubercolosi nella fauna selvatica.

La malattia e la situazione attuale
La tubercolosi è una malattia infettiva cronica a eziologia batterica dell'uomo e degli animali. Tra i bovini, il periodo tra il contagio e il manifestarsi dei primi sintomi della malattia può durare da mesi ad anni. In una seconda fase della malattia, la tubercolosi nei bovini si manifesta come una malattia cronica estenuante che causa linfonodi ingrossati, attacchi di febbre, calo della resa lattiera e dimagrimento.

Negli anni '50, la tubercolosi veniva combattuta con programmi nazionali di eradicazione. Nel 1960 la Svizzera fu uno dei primi Paesi europei a poter dichiarare i propri effettivi di bestiame da reddito liberi da tubercolosi.

La malattia ora è tornata d'attualità. La popolazione di cervi nel Vorarlberg e nel Tirolo è in parte fortemente infetta da tubercolosi. A seguito della migrazione dei cervi tra il Vorarlberg e la Herrschaft, la Prettigovia e l'Engadina Bassa attraverso i valichi del Rätikon, vi è il rischio che la tubercolosi possa contagiare la selvaggina indigena e anche il bestiame da reddito locale. Questo scenario va evitato.

Al fine di individuare tempestivamente un'eventuale introduzione della tubercolosi tra la popolazione locale di cervi, dal 2013 è in atto un progetto di diagnosi precoce. Dal 2014 esiste un programma di sorveglianza della Confederazione. In una zona a rischio circoscritta, durante la caccia ordinaria e la caccia complementare vengono prelevati campioni, mentre durante tutto l'anno, a seconda del rischio di infezione, vengono prelevati campioni da selvaggina perita e da animali selvatici morti a seguito di abbattimenti selettivi. Finora non è ancora stato dimostrato nessun caso di animale infetto da tubercolosi.

Evitare la tubercolosi grazie a provvedimenti preventivi
Affinché i Grigioni rimangano liberi da tubercolosi, è importante agire tempestivamente e avviare provvedimenti preventivi lungimiranti volti a evitare una diffusione dell'epizoozia nell'effettivo di cervi e l'ulteriore trasmissione agli effettivi di bestiame da reddito.
La diffusione della malattia all'interno della popolazione di animali selvatici avviene soprattutto nei punti in cui vi è una grande concentrazione di animali in uno spazio ridotto. La trasmissione degli agenti patogeni della tubercolosi tra gli animali selvatici nonché tra animali selvatici e bovini è possibile in entrambe le direzioni e avviene tramite contatto diretto tra gli animali oppure tramite contatto indiretto (ad es. tramite la saliva presente nel foraggio o nell'acqua).

Per evitare simili concentrazioni e contatti è stato emanato il divieto di foraggiamento attivo e passivo per gli ungulati nella zona a rischio. È vietato il foraggiamento intenzionale, attivo, della selvaggina (allestimento di mangiatoie) nonché il foraggiamento involontario, passivo, vale a dire che il fieno, i resti di foraggio, le balle di fieno, il materiale di compostaggio, ecc. devono essere depositati in luoghi irraggiungibili per gli animali. In questo modo, da un lato va impedito che la selvaggina possa accedere al foraggio destinato al bestiame da reddito, e d'altro lato va evitato che, attirata dal foraggio, la selvaggina si avvicini troppo al bestiame da reddito.
Questo divieto costituisce un provvedimento efficace e proporzionale per ridurre drasticamente il rischio di contagio tra i cervi stessi nonché tra cervi e bestiame da reddito.

Zone interessate e durata del divieto
Le zone interessate dal divieto sono i territori dei Comuni di Fläsch, Maienfeld, Jenins, Malans, Landquart, Seewis, Grüsch, Schiers, Luzein, Furna, Jenaz, Fideris, Küblis, Conters, Klosters-Serneus, Zernez, Scuol, Valsot e Samnaun.
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Il divieto di foraggiamento vale per tutto l'anno. Esso scatta il 1° settembre 2016 ed è provvisoriamente limitato alla fine di agosto 2018.

Il divieto viene attuato dall'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali (USDA), dall'Ufficio per la caccia e la pesca (UCP), dai comuni e dagli organi della polizia.


Persona di riferimento:
Rolf Hanimann, veterinario cantonale, capo dell'Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali, Tel. 081 257 24 11, E-mail: Rolf.Hanimann@alt.gr.ch


Organo: Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali
Fonte: it Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali
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