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Il Governo ha preso atto della petizione «Stop all'abbattimento dei lupi del Parco nazionale» lanciata dalle organizzazioni WWF Svizzera, Pro Natura, BirdLife Svizzera e dal Gruppo Lupo Svizzero.

La petizione, sostenuta da 37 656 persone, è stata consegnata al Governo il 13 novembre 2024. Con tale petizione viene presentata al Governo la richiesta di fermare la regolazione del branco di lupi Fuorn, che vive in parte all'interno del Parco nazionale. L'abbattimento dei lupi sarebbe in contrasto con il principio fondamentale del Parco nazionale: lasciare che la natura si autoregoli. L'abbattimento dell'intero branco senza esaminare alternative sarebbe sproporzionato e mancherebbe di ogni equilibrio.

Il Governo ha constatato che nel testo della petizione delle organizzazioni aventi diritto di ricorso (WWF Svizzera, Pro Natura e BirdLife Svizzera) nonché del Gruppo Lupo Svizzero il branco di lupi con la denominazione ufficiale «Fuorn» viene designato quale branco del Parco nazionale. Il branco Fuorn è un branco di lupi transfrontaliero il cui territorio si trova solo in parte nel perimetro del Parco nazionale svizzero. Una parte importante del suo territorio si trova al di fuori del Parco nazionale, ossia in Val Monastero e in Engadina Bassa, nonché nella vicina Italia. L'utilizzo del termine «branco del Parco nazionale» è fuorviante e suggerisce alla popolazione che nel Parco nazionale sia stato dato il via libera all'abbattimento di lupi.

Regolazione responsabile
Il Governo è consapevole sia dell'importanza del Parco nazionale quale riserva naturale sia dell'importanza della protezione delle specie in relazione al lupo nei Grigioni. Esso comprende perciò la richiesta dei petenti. Grandi predatori come il lupo possono influire positivamente sulla biodiversità. Hanno il potenziale di ridurre gli effettivi di ungulati e di influenzarne la distribuzione territoriale. Questo effetto può proseguire nell'ecosistema, influenzando in modo positivo la rinnovazione del bosco. Tuttavia le regioni alpine e di montagna sono colpite in modo particolare dalla presenza del lupo e in futuro tale presenza sarà ancora maggiore nell'intero arco alpino. Qui l'agricoltura e l'agricoltura alpestre, organizzate in modo estensivo e prossimo alla natura, ricoprono una notevole importanza culturale, economica e sociale. Il mantenimento dell'attività agricola nelle regioni alpine e di montagna è essenziale anche per la protezione della natura, in particolare per la biodiversità. Con la revisione della legislazione federale sulla caccia è stata creata la possibilità di regolare in modo responsabile l'effettivo di lupi, senza metterlo a rischio, e di limitare i danni ad animali da reddito, insieme a una protezione del bestiame efficace. In questo modo si intende ridurre il potenziale di conflitto, aumentare l'accettazione nei confronti della presenza del lupo e in fin dei conti rendere possibile una coesistenza. Un trattamento speciale dei branchi di lupi che vivono in parte nel Parco nazionale comporterebbe un'applicazione giuridicamente iniqua delle disposizioni relative alla regolazione degli effettivi di lupi. Se si volesse cambiare questa situazione, ciò andrebbe fatto a livello federale. Non si può perciò dare seguito alla richiesta formulata nella petizione.

Persona di riferimento:

Consigliera di Stato Dr. Carmelia Maissen, direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, e‑mail Carmelia.Maissen@diem.gr.ch


Organo competente: Governo
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