Navigation

Inhaltsbereich

  • Erste Mitteilung
  • Neuen Beitrag einfügen
Il Governo sottopone al Gran Consiglio il primo messaggio relativo all'attuazione della riforma dei comuni. Il punto principale del progetto consiste nella rinuncia all'aggregazione automatica dei comuni patriziali in caso di aggregazione dei comuni politici. Viene così eliminato un possibile ostacolo alle aggregazioni di comuni, poiché i comuni patriziali non saranno più direttamente interessati da un'aggregazione dei comuni politici.

Nella sessione di febbraio 2011 il Gran Consiglio si è occupato a fondo della riforma dei comuni e della riforma territoriale. In questa occasione il Parlamento si è espresso a favore di una semplificazione radicale delle strutture statali, che dovrà avvenire da un lato con una riforma dei comuni e dall'altro con una riforma territoriale. Quale primo progetto di attuazione nel quadro della riforma dei comuni, il Governo sottopone al Gran Consiglio un messaggio relativo a una revisione parziale della Costituzione cantonale e della legge sui comuni (riforma dei comuni: progetto parziale comuni patriziali).

Secondo l'articolo 89 dell'attuale legge sui comuni, l'aggregazione dei comuni politici vale automaticamente anche per i rispettivi comuni patriziali tra di loro. Secondo la volontà del Gran Consiglio, questo automatismo, che nella prassi ha effetti negativi sulle aggregazioni di comuni, deve essere eliminato.

Nessuna aggregazione automatica dei comuni patriziali
Con l'entrata in vigore del progetto, l'aggregazione dei comuni politici non comporterebbe dunque più automaticamente l'aggregazione dei comuni patriziali. Per l'attuazione delle decisioni del Gran Consiglio dovrebbero venire adeguati la Costituzione cantonale (articolo 61) e diversi articoli della legge sui comuni.

In futuro i comuni patriziali potranno aggregarsi come finora nel quadro dell'aggregazione dei comuni politici, non saranno però più obbligati a farlo. Ciò porta alla possibilità per gli attuali comuni patriziali di continuare a esistere nonostante l'aggregazione dei comuni politici. In futuro, sul territorio di un comune politico, dopo un'aggregazione sarà dunque possibile avere anche più comuni patriziali. Questi ultimi disporranno anche in futuro del relativo patrimonio patriziale e saranno competenti per la concessione della cittadinanza. Il luogo di attinenza si orienta al nome del nuovo comune politico.

Poiché in futuro, in caso di un'aggregazione dei comuni politici, i comuni patriziali potranno continuare a esistere, verrà eliminata la possibilità di attuare un trasferimento di patrimonio patriziale dal comune patriziale. Il Governo vuole così evitare che l'obiettivo della semplificazione delle strutture venga aggirato con la creazione di soggetti giuridici supplementari per l'amministrazione del patrimonio patriziale. Sono permesse deroghe a questo divieto solo se i comuni patriziali esistenti si aggregano ai comuni politici e al contempo si sciolgono. Un simile soggetto giuridico esterno sottostà alla vigilanza del comune politico, che deve badare affinché il bene pubblico rimanga a disposizione della popolazione.

Il dibattito del progetto in Gran Consiglio è previsto per la sessione di febbraio 2012. Dopo l'approvazione del progetto da parte del Gran Consiglio, la revisione parziale della Costituzione cantonale verrà sottoposta al voto del Popolo grigionese.


Persone di riferimento:
- Consigliera di Stato Barbara Janom Steiner, Direttrice a. i. del Dipartimento delle finanze e dei comuni, tel. 081 257 25 01
- Thomas Kollegger, capo dell'Ufficio per i comuni, tel. 081 257 23 81


Organo: Governo
Fonte: it Cancelleria dello Stato dei Grigioni
Neuer Artikel