Il Dipartimento dell'economia pubblica e socialità ha indetto per oggi a Landquart un convegno sull'iniziativa sulle abitazioni secondarie accolta l'11 marzo 2012 dal Popolo svizzero.
L'incontro svoltosi presso il Centro di formazione e consulenza agraria Plantahof aveva quale obiettivo uno scambio di informazioni e di opinioni in merito alle possibili conseguenze dell'iniziativa, nonché in merito ai problemi e alle questioni aperte in relazione all'attuazione del nuovo articolo costituzionale sulle abitazioni secondarie. I circa 80 partecipanti sono giunti in rappresentanza di partiti politici, associazioni e organizzazioni, nonché di comuni e regioni interessati.
In una prima parte i rappresentanti del Cantone hanno informato in merito allo stato dei lavori di attuazione nei diversi gruppi di lavoro di Cantone, Conferenza dei governi dei Cantoni alpini (CGCA) e Confederazione, nonché in merito alle principali esigenze difese dai rappresentanti cantonali in seno a questi gruppi di lavoro. Durante la seconda parte i partecipanti hanno potuto esprimere le proprie considerazioni e i propri dubbi e condividere le esperienze. Gli elementi supplementari scaturiti verranno ripresi dai gruppi di lavoro.
Come comunicato dal Consigliere di Stato Hansjörg Trachsel durante il convegno, riguardo all'attuazione il Cantone pone in primo piano le richieste seguenti:
- considerato che la disposizione transitoria dell'iniziativa dichiara esplicitamente nulle solo le licenze edilizie rilasciate dopo l'1.1.2013, fino alla fine del 2012 deve ancora essere possibile autorizzare le abitazioni secondarie secondo il diritto vigente. Lo stesso punto di vista è difeso anche da altri Cantoni interessati e da numerosi professori di diritto;
- per motivi legati alla garanzia dei diritti acquisiti, le abitazioni di diritto precedente, vale a dire le abitazioni esistenti autorizzate secondo il diritto precedente senza alcuna condizione per quanto riguarda l'utilizzazione o la possibilità di disporne quale abitazione primaria o secondaria, devono continuare a poter essere liberamente utilizzate e quindi a poter essere alienate o locate sia sul mercato delle abitazioni primarie, sia su quello delle abitazioni secondarie. In caso contrario, le abitazioni primarie esistenti, che sovente sono di proprietà di indigeni, subirebbero considerevoli perdite di valore, che andrebbero tra l'altro anche a discapito della conservazione della sostanza. Secondo la richiesta principale degli iniziativisti, lo stop alle abitazioni secondarie deve in altre parole valere solo per la costruzione di nuove abitazioni secondarie.
- il termine "abitazione secondaria" va definito in modo tale che in futuro rimanga possibile la costruzione di abitazioni di vacanza locate o con un buon grado di occupazione;
- le conseguenze negative dell'iniziativa sul settore alberghiero vanno ammortizzate dalla Confederazione con corrispondenti misure accompagnatorie.
Al termine del convegno sono due le conclusioni principali: innanzitutto si è constatato che sono ancora numerose le questioni aperte e che non è ancora possibile stimare l'esatta entità delle conseguenze per i Cantoni interessati. Secondariamente si è visto come il Governo si impegni con tutte le sue forze per trovare soluzioni che tengono conto nella maggior misura possibile degli interessi della popolazione e dell'economia grigionesi.
Persona di riferimento:
Consigliere di Stato Hansjörg Trachsel, Direttore del Dipartimento dell'economia pubblica e socialità, tel. 081 257 23 01
Indicazione:
La posizione del Cantone in merito alle abitazioni secondarie si trova inoltre su www.are.gr.ch.
Organo: Dipartimento dell'economia pubblica e socialità
Fonte: it Dipartimento dell'economia pubblica e socialità