Il Governo alla popolazione del Cantone dei Grigioni
Care concittadine, cari concittadini,
la Costituzione del Cantone dei Grigioni ci richiama, nel preambolo, alla "nostra responsabilità dinanzi a Dio e nei confronti del prossimo e del creato". La giornata federale di ringraziamento, pentimento e preghiera ci rende nuovamente consapevoli di questa nostra responsabilità, che definisce il nostro modo di operare e di agire.
Viviamo in una società pluralista. La libertà di credo e di coscienza di ognuno di noi ha un grande valore. Non tutti si considerano responsabili dinanzi a Dio. Tutti però siamo responsabili nei confronti della nostra coscienza. Nell’ambito di una solidarietà vissuta, siamo responsabili per il prossimo e per il nostro Paese. Questa è la condizione per una convivenza proficua, crea comunità e coesione. Viviamo di questo ed è questo che caratterizza in primo luogo il nostro Stato.
Festa federale di ringraziamento, pentimento e preghiera.
Permettete la domanda: ringraziamo? Siamo grati per il nostro Paese con le sue autorità, istituzioni e infrastrutture? Dallo Stato ci si aspetta sempre molto e sempre di più. Spesso consideriamo le sue prestazioni come qualcosa di scontato. Se si volge lo sguardo un po’ più in là, si può facilmente constatare che i servizi dello Stato non sono una cosa scontata. Offrire questi servizi è possibile solo perché numerosi cittadini vivono la loro responsabilità nei confronti della società e si danno da fare con grande impegno personale per il prossimo e la natura, per l’equità sociale e la pace. Il Governo non considera tutto ciò come qualcosa di scontato. Oggi il Governo vi ringrazia di cuore per tutto quello che fate per il nostro Paese e per i suoi abitanti.
Festa federale di ringraziamento, pentimento e preghiera.
Nonostante tutta la buona volontà, nel nostro territorio di tanto in tanto qualcosa va storto. L’ignoranza, l’egoismo, la gelosia, la negligenza e la vigliaccheria sono alcuni dei motivi scatenanti. Si dice che l’invidia sia la caratteristica più antica dei grigionesi. Pentirsi significa riconoscere i propri errori e ammetterli. Pentirsi significa cambiare le proprie idee e correggere il proprio modo di agire. Un proverbio dice: "Chi vuole cambiare il mondo, cominci da se stesso". In un contesto statale questo significa venirsi incontro ed elaborare soluzioni sostenibili per tutti. A tal fine è necessario disporre di saggezza e lungimiranza.
Festa federale di ringraziamento, pentimento e preghiera.
Preghiamo per il nostro Paese? Sì, molti di noi lo fanno. Nelle chiese, durante le funzioni religiose, ciò accade regolarmente. Di questo siamo grati. L’illusione secondo cui l’uomo può fare tutto da sé in modo autonomo, porta alla follia. Nemmeno qualcosa di così quotidiano come il tempo meteorologico si adegua alle nostre aspettative. Nella vita ci sono tante cose che semplicemente ci capitano. Lo definiamo destino o "sorte". Gli ebrei, i cristiani e i musulmani confidano nel fatto che la nostra sorte sia nelle mani di Dio. Possiamo pregare Dio affinché aiuti il nostro Paese. Le vostre preghiere danno forza, coraggio e fiducia al Governo.
Festa federale di ringraziamento, pentimento e preghiera.
Il nostro Paese rappresenta una Eid-Genossenschaft, ossia una Confederazione. Nel patto federale del 1291 i nostri antenati hanno promesso, con un "Eid", ossia un giuramento, dinanzi a Dio e "in considerazione della perfidia dei tempi", aiuto, consiglio e supporto reciproco in ogni modo possibile. Ogni catena è forte solo quanto lo è il suo anello più debole. È perciò necessario prestare particolare cura nei confronti dei più deboli. Non sono un peso, ma un’opportunità e ci regalano ricchezze che non possono essere compensate in denaro.
Nella grande comunità dello Stato vivono bambini, adolescenti, persone in formazione, persone attive professionalmente e anziani, persone sane e persone malate, indigeni, stranieri e rifugiati. Contribuiscono tutti, ognuno a modo suo, alla convivenza nel nostro Paese e al contempo dipendono dalla comprensione, dalla solidarietà e dall’assistenza altrui.
Le persone più anziane, con un lavoro faticoso, hanno costruito molto per lo Stato e la società. Ci hanno permesso di raggiungere uno stato di benessere mai esistito in passato. Con grande riconoscimento, quando le loro forze inizieranno a diminuire, offriremo loro sostegno e cura. A causa dell’evoluzione demografica, nei prossimi anni ciò rappresenterà una grande sfida, poiché il personale addetto alle cure scarseggerà. Senza un aiuto concreto da parte di familiari e volontari la situazione non potrà essere risolta. La nostra solidarietà verrà messa alla prova. Il Governo confida nella disponibilità di ognuno di noi.
Unendo le forze, ce la faremo.
I giovani sono il futuro del nostro Paese. A loro non lasciamo solo un Paese ben organizzato, bensì anche nuovi problemi di diverso tipo. Offrendo una formazione ottimale ai giovani, la società fornisce un servizio a se stessa. I giovani devono acquisire le capacità per riuscire a superare i compiti che si presenteranno in futuro, al fine di continuare a garantire il benessere nel nostro Paese. Desideriamo spronare i giovani a sfruttare le loro opportunità in ambito formativo.
A livello svizzero, il divario tra centri e periferia è un tema problematico. Il nostro Cantone ne è particolarmente interessato. I villaggi e intere valli lottano per sopravvivere. La politica può e intende migliorare le condizioni quadro. Tuttavia, da sola non risolve il problema. Se facciamo un passo indietro nella storia del nostro Cantone troviamo personalità eccellenti che, con molto coraggio e grande fiducia, hanno aperto nuovi varchi verso il futuro. Pensiamo ad esempio alla costruzione della Ferrovia retica e delle centrali idroelettriche o allo sviluppo del turismo. Concittadini visionari che guardano al futuro con entusiasmo aprendo nuove prospettive e fornendo prestazioni pioneristiche: questo è ciò di cui abbiamo urgente bisogno. Le montagne non devono impedirci di guardare lontano. I Grigioni offrono infinite possibilità. Lavorare insieme per dare forma al futuro rafforza il senso di appartenenza e la comunità.
Affrontiamo questo compito con coraggio.
La Svizzera è una parte del grande mondo. È collegata a questo grande mondo sotto diversi punti di vista. Ciò che accade in qualsiasi altra parte del mondo, influenza la nostra vita. Attualmente lo stiamo vivendo con i rifugiati che giungono in Europa e in Svizzera. Non è il Governo cantonale a decidere quanti rifugiati arrivano nel nostro Cantone. A noi spetta il compito di permettere loro un’esistenza dignitosa. Le autorità dipendono dall’aiuto attivo di tutti i comuni e dell’intera popolazione. Un grande grazie da parte del Governo è rivolto a tutti i comuni e a tutti gli abitanti che con volontà e impegno danno il loro contributo nell’accogliere i rifugiati e nel promuovere la loro integrazione. La condivisione con i più poveri non rende poveri, ma più ricchi. Anche i rifugiati possono aprirci delle prospettive per il futuro.
Care concittadine, cari concittadini. In una comunione solidale vogliamo assumerci "la nostra responsabilità dinanzi a Dio e nei confronti del prossimo e del creato". "Non c’è niente di buono se non lo si fa". Possa Dio, onnipotente e misericordioso, accompagnarci con la sua benedizione.
Coira, settembre 2016
In nome del Governo
II Presidente: Christian Rathgeb
Il Cancelliere: Claudio Riesen