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Per persone di cittadinanza svizzera con stile di vita nomade va messa a disposizione un'offerta sufficiente di aree di transito e di sosta. A questo scopo è previsto che eventuali spese di assistenza sociale per queste persone risultanti ai comuni che mettono a disposizione un'area di transito o di sosta vengano ripartite equamente tra tutti i comuni del Cantone. Con il secondo messaggio vengono presentate al Gran Consiglio nuove regole uniformi concernenti la restituzione di prestazioni di assistenza sociale.

Entrambe le revisioni concernono disposizioni disciplinate nella legge sull'assistenza alle persone nel bisogno (legge cantonale sull'assistenza, LCAss). Siccome le due revisioni non presentano altrimenti alcun legame contenutistico, il Governo ha licenziato due messaggi separati.

Persone di cittadinanza svizzera con stile di vita nomade: ripartizione solidale delle spese tra tutti i comuni
Per il Governo è importante garantire a lungo termine un'offerta sufficiente di aree di transito e di sosta per persone di cittadinanza svizzera con stile di vita nomade nel Cantone dei Grigioni. In questo modo è possibile preservare le loro tradizioni e la loro cultura. Eventuali prestazioni assistenziali non devono però costituire un criterio che possa influenzare la decisione di un comune relativa alla messa a disposizione di un'area di transito o di sosta sul proprio territorio. Perciò è prevista la ripartizione solidale tra tutti i comuni del Cantone delle eventuali spese di assistenza sociale per persone di cittadinanza svizzera con stile di vita nomade risultanti a un comune sul cui territorio si trova un'area di transito o di sosta.

I comuni che dispongono di un'area di transito o di sosta per persone di cittadinanza svizzera con stile di vita nomade e che in tale contesto erogano prestazioni assistenziali potranno quale novità chiedere al Cantone il rimborso delle relative spese. Il Cantone anticipa il rimborso delle spese e l'anno seguente ripartisce queste spese tra tutti i comuni sulla base del numero di abitanti.

Restituzione di prestazioni di assistenza sociale: regolamentazione uniforme
Con l'altro messaggio si intende introdurre regolamentazioni uniformi per la restituzione di prestazioni di assistenza sociale. In conformità al diritto vigente, in caso di miglioramento delle condizioni di sostanza o di reddito la persona assistita deve restituire le prestazioni assistenziali percepite negli ultimi 15 anni. Cosa sia da intendere con «miglioramento delle condizioni di sostanza o di reddito» non è tuttavia disciplinato in maggiore dettaglio, ragione per cui esistono importanti differenze nell'esecuzione da parte dei comuni. Inoltre attualmente le eccezioni all'obbligo di restituzione sono disciplinate solo in modo basilare. Da un sondaggio effettuato tra i comuni nel 2023 è risultato che sono necessarie prescrizioni di legge più precise.

Con la revisione parziale concernente la restituzione vengono create regolamentazioni uniformi e chiare concernenti l'obbligo di restituzione e le relative eccezioni, ad esempio per i giovani adulti che stanno seguendo una prima formazione. In sede di elaborazione dell'oggetto il Governo si è orientato alle linee guida della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (CSIAS).

I due messaggi verranno discussi in Gran Consiglio presumibilmente nella sessione di ottobre 2024.

Allegati:

Persona di riferimento:

Consigliere di Stato Marcus Caduff, direttore del Dipartimento dell'economia pubblica e socialità, tel. +41 81 257 44 60 (raggiungibile telefonicamente tra le ore 11:00 e le ore 12:00), e‑mail Marcus.Caduff@dvs.gr.ch


Organo competente: Governo

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